Omicida linguistico
- Lalli Pohis
- 2 ott 2018
- Tempo di lettura: 1 min

Chissà cosa direbbe Dante Alighieri oggi. Ci sono in Italia davvero degli assassini della parola scritta e parlata. Quanti errori si vedono nei messaggi. Perché al giorno d'oggi nessuno scrive con il bellissimo inchiostro. Anche le e-mail hanno poche parole. Lo scrivere sembra che sia una fatica per le persone invece di essere una gioia. Io ho sempre amato scrivere. Le mie lettere, fatte di fogli e inchiostro, sono fin troppo lunghe. Sono un "logorroico" nello scrivere. Ci trovo una gioia immensa. Mi piace giocarci con le parole. Credo che un po' ci amiamo. Eppure, io avevo una professoressa alle superiori che correggeva i miei temi scrivendoci sopra "xké" invece di "perché". A parte quei suoi errori ortografici non sapeva farti amare la letteratura. Ma per fortuna professoresse così sono poche. Io mi sono innamorato della letteratura e delle parole più tardi. Oggi, vedo anche laureati con orrori ortografici che ti spaventano. Poi, gli italiani tendono sempre a usare pochi termini italiani o gli stessi. Si pensi che l'italiano conta più di centosessantamila vocaboli e c'è gente che ne conosce e ne usa a malapena duemila. Usano termini anglofoni sbagliando pure la loro scrittura. Il fatto che i giovani non amano leggere e scrivere. Quindi spero cambieranno le cose sennò non riusciremmo più a comunicare. Apprezzate lo scrivere e il leggere e quando lo fate faveti brillare gli occhi.
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