Un critico critico
- Lalli Pohis
- 24 set 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Nei dizionari la parola "critico" a vari significati. Come sostantivo ha il significato di "giudice". Come aggettivo può arrivare a significare "grave e pericoloso". E, in effetti, Michele Monina si può aggiudicare entrambi i significati. Lui è un critico musicale, devo dire abbastanza bravo, ma è anche molto pericoloso. Basta a vedere ciò che scrive nelle sue recensioni. Non si nega la sua bravura e intelligenza e cultura musicale che penso sia affermata. Però il suo scrivere è al limite dell'agghiacciante con offese e frasi d'una violenza inenarrabile. Dove chiede agli artisti musicali cui non piacciono a lui personalmente di togliersi la vita impiccandosi o tagliandosi le vene.
Sono incorso nel suo ultimo articolo in cui in modo molto volgare accostava la canzone "Quelli che restano", cantata da Elisa e Francesco De Gregori, a un brutto incidente stradale o ad una scorreggia. Sia per avere una spiegazione e per l'amore immenso verso la cantante friulana ho scritto a lui sotto l'articolo. La sua arroganza ha detto che non devo prendermi confidenze. Ma lui se le prende con tutti gli artisti che sono la parte sognante dei nostri cuori. Quindi è come se quella confidenza se la prendesse con ognuno di noi. Alla mia affermazione che la musica è soggettiva, lui ha risposto che la mia affermazione non voleva dire nulla, aggiungendo che il gusto è oggettivo. La musica, in quanto arte, è sempre soggettiva. Perché se un'opera artistica può avere miliardi di giudizi diversi gioco forza soggettiva. E' soggettiva per via delle emozioni che provoca ed è soggettiva per l'interpretazione che viene data. Il gusto che sia oggettivo lo trovo davvero difficile. Non credo che una persona abituata alle sonorità rock, davanti al "Requiem" di Mozart non penso che dirà che il gusto sia lo stesso. Il gusto visto come senso lato è ovviamente soggettiva. Per ognuno di noi il gusto anche per un cibo è diverso. Sennò i piatti degli chef verrebbero classificati in base al gusto. Ricordati che se c'è una cosa oggettiva nella musica quelle sono le dodici note musicali.
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